SPECIE

Le specie di fauna tipica alpina presenti nel nostro C.A.C. sono: gallo forcello (Lyrurus tetrix), coturnice (Alectoris graeca), pernice bianca (Lagopus muta), francolino di monte (Bonasa bonasia) e lepre bianca (Lepus timidus).

1) Gallo Forcello

La specie è cacciabile dal primo giorno utile (mercoledì o domenica) di ottobre sino alla fine di novembre, compatibilmente al piano di prelievo. La sua presenza sul nostro territorio è abbastanza stabile ed il prelievo medio non supera mai i 50 capi annui.

Il gallo forcello (Lyrurus tetrix) è un Galliforme appartenente alla famiglia dei Tetraonidi, caratterizzato da un marcato dimorfismo sessuale: il maschio ha un piumaggio di colore nero con riflessi blu, ali bordate di bianco e coda a forma di lira, possiede inoltre due caruncole rosse, particolarmente evidenti nel periodo degli amori; nella femmina invece il piumaggio è di colore bruno scuro con striature nere e barre bianche, molto meno appariscente rispetto a quello del maschio, e le caruncole sono molto meno evidenti. Sull’arco alpino il forcello vive in boschi misti con folto sottobosco arbustivo; l’habitat più caratteristico è il limite della vegetazione arborea, dove tra le conifere rade dominano arbusti di rododendro, ontano e mirtillo. In estate predilige i pendii freschi e umidi con esposizione settentrionale, mentre in inverno scava tunnel nella neve nei quali si rifugia per difendersi dal freddo e risparmiare le energie, restando pressoché immobile. L’alimentazione è molto varia: si nutre principalmente di gemme, foglie, rametti di mirtillo e rododendro, erbe e bacche, ed in inverno la dieta viene integrata con aghi di pino e abete. Verso la fine di aprile i maschi si riuniscono in luoghi denominati “arene”, caratterizzati in genere da vegetazione rada e poco ripidi, per le caratteristiche parate nuziali che precedono l’accoppiamento, con rugolii, fischi, saltelli, piccoli voli ed esibizione del piumaggio. Per tutto il mese di maggio, soprattutto nelle prime ore del mattino o verso il tramonto non è quindi difficile udire il canto dei maschi.

2) Coturnice

La coturnice (Alectoris graeca) è un Galliforme appartenente alla famiglia dei Fasianidi, di medie dimensioni. Caratterizzata dal dorso grigio bruno, i fianchi barrati di nero e castano, ha inoltre una caratteristica gola bianca contornata da una fascia circolare nera molto netta che parte dalla fronte, attraversa gli occhi e si allarga sui lati del collo, congiungendosi sul davanti; zampe e becco sono invece di colore rossastro. Il dimorfismo sessuale è praticamente assente. Preferenzialmente si sposta rapidamente di pedina, sul terreno, ma quando si invola, normalmente in discesa, il volo è caratteristico, rettilineo, rapido e silenzioso. Sul finire dell'autunno, le coturnici si radunano in folti branchi, che si disperdono all'inizio della stagione degli amori. Il suo ambiente favorito è costituito da versanti ripidi e rocciosi, esposti a Sud e caratterizzati da prati alpini e subalpini, con l'eventuale presenza di arbusti nani. La distribuzione altitudinale varia nelle stagioni: durante il periodo riproduttivo (primavera ed estate) le coturnici si trovano ben al di sopra del limite del bosco, nel periodo invernale e con presenza di neve, possono invece abbassarsi ad altitudini notevolmente inferiori. Il canto della coturnice, particolarmente intenso durante il periodo primaverile, quando il maschio lo utilizza per richiamare una femmina per formare la coppia e delimitare il suo territorio, ne permette immediatamente il riconoscimento e la localizzazione.

La specie è cacciabile dal primo giorno utile (mercoledì o domenica) di ottobre sino alla fine di novembre, compatibilmente al piano di prelievo, ed è presente sul nostro territorio in numero abbastanza elevato rispetto agli altri Comprensori regionali, superando nei censimenti tardo estivi anche le 1000 unità.

3) Pernice bianca

La pernice bianca (Lagopus muta) è un Galliforme appartenente alla famiglia dei Tetraonidi, tipico dell`ambiente alpino e nivale, generalmente compreso tra i 2000 ed i 3000 m di quota. E' caratteroizzata da un piumaggio invernale completamente bianco (ad eccezione della coda nera), e da un piumaggio estivo bruno con macchie grigie sul dorso, ali e ventre bianco; le zampe sono ricoperte da piume bianche, più fitte durante l'inverno. Il maschio si distingue dalla femmina per la presenza di una banda nera (in autunno-inverno) o bruno scura (in estate) che dal becco attraversa l'occhio e per le caruncole rossastre particolarmente sviluppate. L'habitat favorito della pernice bianca è rappresentato da vallette nivali poco esposte, morene e praterie di altitudine, dove domina una vegetazione erbacea discontinua; si nutre essenzialmente di germogli, gemme, foglie e bacche, a seconda della stagione e delle condizioni di innevamento.

La presenza di questa specie sul nostro territorio è abbastanza limitata (quantificabile in circa una trentina di individui). Pertanto non è cacciabile, ma è soggetta ad attività di censimento per monitorarne lo status. Essa è presente principalmente in zona Ledù-Gherina,  Sasso Canale, Cardinello ed in in fondo alla Valle Magian. Sporadicamente è segnalata anche in zona Garzirola e Pizzo di Gino.

Foto di Renato Grassi
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4) Francolino di monte

Il francolino di monte (Bonasa bonasia) è il più piccolo ed il più elusivo dei Tetraonidi presenti nel nostro territorio. Caratterizzato da una colorazione poco vistosa, bruna con macchie nere e bianche, e da un ridottissimo dimorfismo sessuale, si mimetizza molto bene nelle aree boscate e sui rami  degli alberi, dove trascorre la maggior parte del tempo. Il maschio si differenzia dalla femmina per una macchia nera sulla gola, che è invece biancastra nella femmina. Mentre è molto difficile osservare la specie in natura, a causa della sua natura estremamente diffidente, nel periodo degli amori, in primavera, è possibile sentire i richiami territoriali dei maschi, costituiti da fischi acuti. La specie è monogama, ed estremamente legata al proprio territorio. L'habitat favorito è rappresentato dai boschi di conifere con presenza di sottobosco arbustivo, ma sono molto frequentate anche le aree caratterizzate da vegetazione pioniera, quali aree di frana o greti dei torrenti, con presenza di latifoglie quali ontano e betulla; si nutre infatti di gemme, bacche, frutti e foglieQuesto elusivo tetraonide non è cacciabile sull'intero territorio nazionale. E' presente nel nostro C.A.C. con segnalazioni di individui riferite principalmente alla zona della Val Senagra e della Valle Albano.

5) Lepre bianca

La lepre bianca (Lepus timidus) è una specie a distribuzione artico-alpina, presente sia nelle regioni nord europee, sia nelle catene montuose dell’Europa meridionale, con la presenza di una tipica disgiunzione dell’areale, conseguenza dei fenomeni glaciali del quaternario. Diversamente dalla lepre comune, ha dimensioni e peso abbastanza ridotti, e la morfologia è raccolta. Le zampe posteriori sono proporzionalmente più grandi rispetto a quelle della lepre comune, sono ricoperte di pelo molto folto e provviste di una membrana interdigitale; queste caratteristiche le permettono di muoversi meglio sul manto nevoso. Unghie robuste, più sviluppate rispetto alla lepre comune, le consentono inoltre una buona presa su substrati ghiacciati e di scavare in cerca di cibo. E' caratterizzata da un marcato dimorfismo stagionale, con finalità antipredatoria: mentre durante l'estate il colore dominante della pelliccia è bruno-grigiastro con le parti inferiori del corpo bianche, d'inverno il mantello è completamente bianco, con solo la punta delle orecchie nera. Frequenta i boschi ed i pascoli d'alta quota, solitamente compresi tra i 1600 ed i 2500 m. Di abitudini crepuscolari e notturne, come la lepre comune di giorno si rifugia in covi, nascosti tra i cespugli di rododendro, mirtillo, pino mugo, o anche nelle fenditure delle rocce.

La lepre bianca è cacciabile escluisvamente dai seguigsti sull'intero territorio, fatta eccezione per le zone a divieto segugio. Essa è presente principalmente zona di maggior tutela (Val Senagra e sul versante nord della Valle Albano, nella Valle Liro e Livo...).

6) Gallo cedrone (specie non cacciabile)

Foto di Renato Grassi
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7) Marmotta (specie non cacciabile)

Foto di Renato Grassi
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